Alcuni mesi fa, dopo anni di silenzio, Glen Hansard ha pubblicato l’album All That Was East Is West Of Me Now. In realtà non è mai stato fermo collaborando con Eddie Vedder e Cat Power, oltre alle tournée con i Frames e con la cantautrice ceca Markéta Irglová, come The Swell Season. Il disco si apre con The Feast Of St. John che è una poesia elettrica e un manifesto programmatico sostenuto dal violino di Warren Ellis: «See a man of good standing pushed to the ground, and his lover attending and her arms all around / Muster, muster to the depths of your soul, and don’t go drowning when they drag you down in the hollow». Il lavoro ha visto la luce per il bisogno di interrogarsi sull’inesorabile passare del tempo, sui ricordi, i progetti, le diagnosi, fra riflessioni sentimentali e citazioni colte (Leonard Cohen in Sur As The Rain, Neil Young in The Feast Of St. John ), con sullo sfondo un malessere contemporaneo con il quale non si può venire a patti (si ascolti Bearing Witness). Insomma c’è sempre un po’ di angoscia in agguato appena sotto la superficie. Nella scaletta del live, che l’autore di Falling Slowly porta in giro in questi mesi, l’ultimo lavoro è molto presente. Ottima la rilettura dei suoi classici, con When Your Mind’s Made Up che appare quasi rabbiosa rispetto alla versione originale. A Down On Our Knees, probabilmente la sua canzone più politica, ha aggiunto un verso su Gaza di bruciante attualità: «Gaza’s burning, Israeli’s bombs are [not for turning?] / When reason fails, might and murder must prevail». A completare la scaletta non mancano mai un paio di canzoni dei Frames, una puntata nei territori di The Swell Season e qualche cover (di solito si muove fra Dream Baby Dream dei Suicide, A Rainy Night in Soho dei Pogues). Hansard, conosce la strada, sa esattamente da dove viene, ricorda bene quel 13enne che lasciò la scuola per seguire la sua unica vera passione, iniziando come busker a Grafton Street, Dublino. Senza nulla, a parte il suo amore incondizionato per la musica: «la strada ti insegna tutto. Ti insegna che per farti ascoltare devi amare quello che fai, devi crederci, e i soldi che la gente ti lascia sono solo una conseguenza dell’attenzione che ti danno, e che ti devi guadagnare. Ti insegna a cantare, a usare le dinamiche della chitarra e della voce, ti insegna a coinvolgere il pubblico».