DARDUST | Anfiteatro del Vittoriale, 16 luglio 2021
Sezione INDIECATIVAMENTE
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Pianista, compositore, produttore e musicista, Dario Faini, in arte Dardust, ha all’attivo 35 milioni di riproduzioni. La sua musica, tra elettronica e neo classica, ha accompagnato eventi di richiamo internazionale come il lancio del nuovo suv Maserati, il Superbowl e l’NBA All Star Game, oltre ad aver firmato la colonna sonora del nuovo iPhone 12. Nel corso della sua lunga e prolifica carriera, ha firmato numerosi grandi successi italiani, da Jovanotti, Mahmood, Ghali, a Francesco Renga, Marco Mengoni, Noemi, Fiorella Mannoia, The Giornalisti, Fedez, Annalisa, Francesca Michielin e molti ancora, vantando oltre 50 dischi di Platino. Solo in occasione di Sanremo 2021, Dardust ha firmato ben cinque brani in gara: Madame, Irama, La Rappresentante di Lista, Noemi, Francesco Renga.
Dardust è il primo progetto da compositore di Dario Faini nato nel 2014: musica strumentale in grado di unire il mondo pianistico minimalista all’attuale immaginario elettronico di matrice Nord Europea, una missione che attraversa l’asse geografico-musicale Berlino – Reykjavik – Londra. Da questi luoghi è partito per la stesura di una trilogia discografica che vede ciascun capitolo dedicato alle tre città ispiratrici, iniziando proprio dalla metropoli tedesca con la registrazione del disco di debutto, ‘7’, pubblicato nel 2015 negli studi Funkhaus, tuttora caratterizzati da una specifica atmosfera e connotazione temporale, proseguendo in Islanda presso il Sundlaugin Studio, per terminare l’ultima tappa in UK con ‘S.A.D. Storm and Drugs’ pubblicato a gennaio 2020 da Sony Masterworks e Artist First.
Dopo aver girato tutta l’Italia nel 2019 con il tour di ‘Lost In Space’, Dardust è quindi pronto a tornare in concerto con ‘Storm And Drugs Live’, per un tour che lo porterà per la prima volta sul palco dell’Anfiteatro del Vittoriale venerdì 16 luglio. Il concerto sarà articolato in due atti: il primo, Storm, più intimo e dal taglio teatrale, che riprende la poetica e l’immaginario dello sturm und drang settecentesco in ogni aspetto visivo; il secondo, Drugs, attinge alla parte più electro, trasformando lo spettacolo nel finale in una vera atmosfera rave.
Dardust è del resto un progetto multidimensionale che unisce l’emozione della musica in una cornice live di sorprendenti effetti visivi.
Sul palco l’artista è accompagnato da un trio d’archi (Carmelo Emanuele Patti, Simone Sitta, Simone Giorgini) e dal polistrumentista e produttore elettronico Vanni Casagrande, musicisti che lo accompagnano sin dagli esordi.
Il suo nome è un ironico omaggio a Ziggy Stardust, il più celebre personaggio alieno incarnato da David Bowie, che ha ispirato l’immaginario “spaziale” di tutto il progetto, e allo stesso tempo un tributo al duo Dust Brothers, divenuto celebre con il nome Chemical Brothers. La crasi tra il nome del fondatore Dario Faini e “Dust” racchiude così nell’universo Dardust l’importanza di uno specifico mondo elettronico.