Concerto Tigran Hamasyan | Tener-a-mente Oltre
ATTENZIONE: biglietti concerto Tigran Hamasyan in vendita su questo sito da venerdì 31 marzo alle ore 10.
“Con una sorprendente combinazione di jazz, minimalismo, elettronica, folk ed elementi di cantautorato… Hamasyan esplora tutte le estensioni musicali caratterizzandole con groove densi, voci eteree, un’esecuzione perfetta al pianoforte e melodie antiche. Impossibile ascoltare qualcosa di simile a questo.” —NPR Music
E’ in uscita a fine marzo per Nonesuch Records “An Ancient Observer”, il secondo album del pianista armeno Tigran Hamasyan. Il nuovo lavoro arriva dopo “Mockroot”, il disco di debutto (sempre su etichetta Nonesuch) a proposito del quale The Guardian scrisse “pianista fenomenale, artista irreprensibile, promettente sperimentatore con congegni hi-tech e compositore creativo di world-music. Mockroot gioca vivacemente con tutti questi punti di forza.” .
Il nuovo disco, in piano solo, contiene dieci nuove composizioni: “questi brani sono delle osservazioni musicali sul mondo nel quale viviamo, e sul peso della storia che portiamo con noi” commenta Tigran.
Le canzoni di “An Ancient Observer”, due delle quali basate su melodie popolari armene, sono state scritte nel corso degli ultimi quattro anni. Alcuni pezzi sono stati composti e trascritti completamente mentre altri sono stati composti lasciando ampio spazio all’improvvisazione di Hamasyan. Molti includono testi incorporati nella fase di missaggio. Come per molte delle sue composizioni, Hamasyan cita un ampio raggio di influenze, dalla danza barocca all’hip-hop, con il pedale collegato al sintetizzatore in alcuni brani, ma la costante delle sonorità del suo paese natale sempre presente.
Hamasyan è tornato a vivere in Armenia, dove la vita di tutti i giorni gli ha dato ispirazione per scrivere questi nuovi pezzi: “Guardo fuori dalla mia finestra e vedo la montagna biblica di Ararat, con la neve perpetua sulla sua cima, con le torri elettriche e i cavi in primo piano a rompere il panorama, e le antenne paraboliche che si fondono nelle case antiche e moderne, con il fumo atavico che esce dai comignoli, e gli uccelli che volteggiano fra gli alberi insieme agli aerei che di tanto in tanto sorvolano nel grande cielo. E’ un dialogo, un’interazione fra l’antica natura creata da Dio e le conquiste fatte dall’uomo moderno”, dice. “Per me è un risveglio e una sensazione bellissima, il poter osservare la magnificenza di questo grande vulcano a riposo, che è esistito per milioni di anni ed è stato osservato fin dalla civiltà Koura-Araxes fino ai cittadini della Repubblica Armena di oggi. Posso vedere ed osservare gli stessi uccelli, animali, fiumi e montagne che gli artigiani di 4.000 anni fa hanno pitturato sul loro vasi d’argilla. Stavano osservano le stesse cose che osservo io ora e ciò che resta e la loro bellissima opera d’arte.”.
Nato in Armenia nel 1987 e poi trasferitosi con la sua famiglia a Los Angeles nel 2003, Tigran Hamasyan attualmente risiede a Erevan, in Armenia. Ha iniziato a suonare il pianoforte a tre anni, e a esibirsi per festival e concorsi a undici anni per poi arrivare a vincere il prestigioso Montreux Jazz Festival Piano Competition nel 2003, a sedici anni. Hamasyan ha pubblicato il suo album di debutto, “World Passion“, nel 2005 a diciasette anni. L’anno seguente ha vinto la prestigiosa Thelonious Monk International Jazz Piano Competition. I successivi album sono “New Era” (2007); “Red Hail” (2009); “A Fable” (2011), per il quale ha vinto un Victoires de la Musique (equivalente del Grammy Award in Francia); “Shadow Theater” (2013); “Luys i Luso” (2015); e “Mockroot” (2015), per il quale ha vinto l’Echo Jazz Award come Pianista Internazionale dell’Anno. Oltre a questi riconoscimenti e agli elogi della critica, Hamasyan si è costruito un seguito internazionale molto fedele così come l’apprezzamento di artisti del calibro di Chick Corea, Herbie Hancock e Brad Mehldau.