CARMEN con Alice Firenze e Michele Satriano | anfiteatro del Vittoriale, 30 luglio 2017
ATTENZIONE: lo spettacolo è stato interrotto per pioggia. Leggi qui maggiori informazioni e i provvedimenti adottati dalla direzione.
CARMEN
Balletto in due atti di
Amedeo Amodio
dal racconto di
Prosper Merimée
Coreografia e regia
Amedeo Amodio
Musica
Georges Bizet
Adattamento e interventi musicali originali
Giuseppe Calì
Scene e costumi
Luisa Spinatelli
Maître de Ballet
Stefania di Cosmo
Produzione
Daniele Cipriani Entertainment
Danzano
MICHELE SATRIANO, solista Teatro dell’Opera di Roma (Don José)
•
ALICE FIRENZE, solista dell’Opera di Vienna (Carmen)
•
MARCO LO PRESTI (Escamillo)
VALERIO POLVERARI (Ufficiale)
Milatari e Sigaraie
ELISA AQUILANI • EMILIO BARONE • ANDREA CALEFFI
• SERGIO CHINNICI • VALENTINA CHIULLI •
UMBERTO DE SANTIS• SUSANNA ELVIRETTI • MARCO FAGIOLI • ILARIA GRISANTI• NOEMI LUNA •
VALERIO MARISCA • GIULIA NERI • DENNIS VIZZINI
“Ah, Carmen! Ma Carmen adorée!”. Sulle ultime note dell’opera si chiude il sipario.
In palcoscenico inizia lo smontaggio delle scene. A poco a poco il personale e quanti hanno assistito allo spettacolo da dietro le quinte vengono catturati dai fantasmi del dramma appena trascorso e man mano un gesto, una frase, uno sguardo li spinge a immedesimarsi in ognuno dei personaggi, per puro caso. Sarà, dunque, per puro caso che Don Josè incontra Carmen, che rappresenterà per lui l’unico momento di vita autentica, intensa, ma anche quello della morte. A questo punto è tutto stabilito, meno il percorso o labirinto dei due destini ormai indissolubilmente legati. Così si potranno creare accostamenti scenici imprevedibili e surreali, ma sempre volti verso un’unica fine. Sarà comunque Carmen, profondamente consapevole dell’ineluttabilità del momento finale, a condurre il gioco, trasgressivo ed eversivo, in un impossibile tentativo di sfuggire alla sua sorte. La scena, come la musica, si svuota durante lo svolgimento del racconto, fino a rimanere nel momento finale completamente scarna, desolata, a esprimere la “solitudine tragica e selvaggia” di una donna che cerca di affermare il proprio diritto all’incostanza.
Amedeo Amodio
Amedeo Amodio – coreografo e regista
Amedeo Amodio nasce nel 1940 a Milano dove studia alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala entrando quindi a far parte della Compagnia di ballo nella quale ricopre molti ruoli solistici.
A 24 anni lascia La Scala perché scelto come primo ballerino nella trasmissione televisiva “Studio Uno”.
Lavora quindi come artista ospite all’Opera di Roma dove nel 1970 realizza versione di Petroushka (1970). Fra le altre sue coreografie: per il Festival di Spoleto Escursioni (1967), Variazioni (1969), Après-midi d’un faune (1972); per La Scala di Milano: Ricercare a nove movimenti (1975), Oggetto amato (1976), Actus III (1977); per il Carlo Felice di Genova: Il flauto danzante (1978); per il Comunale di Bologna: Parsifal (1980) e la regia di Tristano e Isotta (1981) su musiche dal vivo degli Area.
Molte le sue interpretazioni accanto a Carla Fracci, tra cui Il gabbiano (1968), Il bacio della fata, Pelléas et Mélisande, La figlia di Jorio.
Al cinema è fra gli interpreti principali in Il portiere di notte (1974) e Al di là del bene e del male (1977) di Liliana Cavani. Nel 1979 gli viene affidata la direzione artistica del nascente Aterballetto, riconosciuta sotto la sua guida come la prima compagnia di balletto italiana. Impostosi come coreografo-regista, realizza Romeo e Giulietta di Berlioz e Lo Schiaccianoci di Cajkovskij che gli valgono il premio Danza & Danza per il migliore spettacolo dell’anno nel 1987 e 1989. Molte le creazioni di Amodio per Aterballetto, alcune delle quali su musiche appositamente composte da autori quali Berio, Corghi, Sciarrino, Eugenio Bennato, Garbarek, Vasconcelos, Calì. Firma le coreografie per molte opere come La Vestale alla Scala (1993), Carmen (1995). Nel 1996, con la sua ultima creazione per Aterballetto, Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr Hyde, lascia la Direzione della Compagnia per dirigere il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma fino al 2000. Nel 2001 firma la coreografia di Kiss me, Kate al Regio di Torino, nel 2002 rimonta Carmen per il Tulsa Ballet e per il Maggio Fiorentino. Nel 2003 è Direttore di Ballo al Teatro Massimo di Palermo, dove firma le coreografie per Lakmè e Romeo e Giulietta e la nuova creazione We like Mozart. Firma quindi le coreografie dell’Aida al Regio di Parma. Nel 2006 firma la coreografia di Sakuntala all’Opera di Roma e di Macbeth al Regio di Parma. Nel 2009 è fra l’altro coreografo e regista dello spettacolo Napoli zompa e vola, andato in scena al Teatro San Carlo e a Mosca. Nel novembre 2010 gli viene assegnato il Premio alla carriera “Anita Bucchi”. Sempre al San Carlo ha firmato le coreografie per I Vespri siciliani.