Il viaggio in Italia di Jack Savoretti

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Nei concerti di JACK SAVORETTI ci sono sempre state cover di canzoni italiane, fra le più presenti Ancora tu di Lucio Battisti, Io che non vivo (senza te) di Pino Donaggio e Vedrai, vedrai di Luigi Tenco.

Lo scorso maggio ha pubblicato Miss Italia, il primo album cantato interamente in italiano (meno la cover di Senza una donna di Zucchero, che è proposta in inglese: Without A Woman).
Sul suo sito ha spiegato che suo padre italiano era da poco scomparso e che percepiva di essere in un momento cruciale della sua vita: «Mio padre era l’ancora che mi legava all’Italia, il legame con le mie radici che sentivo di rischiare di perdere senza di lui. Quindi è come se fossi tornato a scuola. Non volevo imitare la musica italiana, volevo farla mia, unendo tutto quello che avevo imparato in quasi 20 anni di esperienza lavorando in America, Inghilterra e Italia, fondendo il cantautorato anglosassone con quello italiano per creare qualcosa di unico. Ho dovuto imparare a scrivere in una nuova lingua prima di realizzare il mio album in italiano».
Ha seguito le sue radici genovesi, si è trasferito da noi e ha chiesto a The Leading Guy (Simone Zampieri) di aiutarlo a scrivere. Alla fine del processo, grazie anche al costruttivo apporto del produttore Tommaso Colliva, SAVORETTI ha scritto 12 canzoni e ha coinvolto in
Miss Italia colleghi come Natalie Imbruglia, Miles Kane, Carla Morrison, Delilah Montagu e ovviamente Zucchero.

Partito come un tributo al genitore scomparso, l’album si è trasformato in un fecondo confronto con la musica italiana (fra i collaboratori c’è Svegliaginevra).
SAVORETTI si attende molto dalla resa live di
Come Posso Raccontare, la prima canzone che abbia mai scritto in italiano: «Per tutta la vita ho lottato per spiegare la mia britannicità agli italiani e la mia italianità agli inglesi. Questo brano, che apre Miss Italia,  è probabilmente il miglior modo per illustrare ciò che sento».