Kenny Wayne Shepherd: in missione per conto del Blues

71BSy6-cgHL._AC_SL1100_
471163935_18504030493037720_8369676228848142964_n

Da pochi mesi è uscito l’album Young Fashioned Ways. Prima Bobby Rush e Kenny Wayne Shepherd avevano unito le forze per collaborare nei Royal Studios di Memphis, Tennessee. Le sessioni di registrazione hanno creato 10 tracce, fondendo il lavoro di chitarra caratteristico di Shepherd e la voce soul della leggenda (91enne) Bobby Rush. Gran disco, con Shepherd entusiasta perché: «abbiamo parlato la stessa lingua, con il desiderio di unirci veramente sulla stessa pagina di blues, provenendo dallo stesso posto, spiritualmente, musicalmente e ovviamente, geograficamente». Oggi Kenny Wayne Shepherd è probabilmente l’erede più credibile di Steve Ray Vaughan. Si trova in un momento di grande creatività: in un’intervista a WRF Rocks ha annunciato di avere materiale per altri 4 album. Comunque non si rimane sulla vetta del rock-blues a stelle e strisce per oltre trent’anni se non si è assistiti da un talento cristallino. Il biondo chitarrista della Louisiana (nato nel 1977 a Shreveport) da giovane era potenza pura, veemenza e passione, con l’audacia di infilare nel blues delle digressioni hard-rock, senza mai tradire il suono del Delta. Oggi con la maturità, è ancora più magnetico e continua a spingere la sua Fender Strat in territori sorpendenti dove convivono echi e cover di Fleetwood Mac, Elmore James, BB King, The Rides, Bob Dylan e l’immancabile Jimi Hendrix (la focosa Voodoo Child, che fa di solito come bis nei suoi concerti, è devastante, pura energia). La band è estremamente dinamica e fornisce una solida base per la maestria chitarristica di Shepherd. La sezione ritmica, con il gigante della batteria blues-rock Chris “Whipper” Layton (ex Stevie Ray Vaughan e Double Trouble), crea un groove incessante, vigoroso e affidabile; il lavoro di Joe Krown alla tastiera è una sicurezza, fonte però di sorprese; la matura voce di Noah Hunt aggiunge ulteriore sentimento al suono della band, completando perfettamente la magia della chitarra di Shepherd. A formare la spina dorsale dei live, oltra a un pugno di cover, ci sono album come Trouble Is… (con in primo piano l’immancabile ballata Blue On Black ) e Dirt on My Diamonds volume 1 e 2. Kenny Wayne Shepard a chitarra spianata ripercorre le orme dei suoi miti con l’intento di far amare al pubblico del rock il blues, riuscendo nll’impresa di attualizzare un genere altrimenti patrimonio esclusivo della storia della musica.