Sabato 7 febbraio 2015 “Tener-a-mente” torna, fuori-luogo e fuori-tempo, con uno spettacolo molto atteso.
Il sangue di Pippo Delbono è l’elemento in cui si addensa, come un grumo, la contraddizione dell’esistenza, è il sangue della nascita ma anche della morte. E di questa contraddizione Edipo è l’archetipo doloroso, ingabbiato tra colpa e desiderio.
Da Delbono ci si aspetta quindi uno spettacolo fatto di pathos e catarsi, ma anche, a partire dal mito di Edipo, di riflessione profonda sul senso della vita e sul filo rosso-sangue del dolore che l’attraversa.
L’attendiamo con ansia.
Ma, in barba alle tante recensioni esegetiche e in previsione dell’orgastico godimento intellettualoide, ci prepariamo alla visione ricordando la grande lezione contenuta nel mito: è la Sfinge a interrogare Edipo, non il contrario. Si tende sempre a leggere l’opera d’arte come se Edipo interrogasse le Sfinge. E invece l'”evento” è la Sfinge che sta lì primadi ogni interrogazione filosofica…
Perciò, amici artisti, filosofi, teatranti e appassionati spettatori, godiamoci questo appuntamento per quello che sarà: un (fare) esperienza. Confortati dal lusso più antico che il teatro regala: la coralità.
– 7 al nostro “evento”.
E poi, finalmente, signori… sipario!